venerdì 28 novembre 2008

Babele...

A proposito di misteri e di realtà profonde, quest'oggi parto dal nome di questo blog. E' ben noto il mito (cioè il simbolo, senza guardare alla storicità del racconto biblico che ora non è rilevante) della Torre di Babele. Su tale torre si consumò - nel senso che terminò - l'unità, la fratellanza del genere umano, che infatti smise di comprendersi. E sulla stessa torre si consumò - ma nel senso che prese forma e culminò - la tendenza egocentrica dell'Uomo. Egli si oppose a Dio cercando di toccare, di raggiungere la Sua dimora per incontrarLo e fare a cazzotti con Lui, per spodestarLo dal Suo trono celeste. Quella mitica e mistica torre diventa segno di un Uomo che cerca la realizzazione di sé attraverso l'eliminazione di chi sta sopra, dell'Autorità, del "Padre". E' il luogo, quella torre, di un Uomo ancora in fase di crescita: un Uomo che per sentirsi vivo, per affermarsi, dice continuamente: "No!", come capita ai bambini e come ricapita - in modo più elaborato - nell'adolescenza. E' un Uomo ancora piuttosto limitato che non sa convivere con l'"Altro", con i "Superiori" e ancor meno sa intessere relazioni positive, armoniche e collaborative con entità appartenenti o rappresentanti tali categorie. E' un Uomo che si vuole Dio di sé stesso, senza però esserlo effettivamente. E' un Uomo che, collaborando alla grande opera di emancipazione da ciò che è Alto e Altro, diventa curiosamente incapace di avere relazioni positive anche con i suoi simili. Essi pure diventano "estranei", incomprensibili: persone che parlano "un'altra lingua"... Quasi che ammazzare il "Padre" equivalga a distruggere simultaneamente la dimensione della "fratellanza". Quella torre è una sfida: un dito puntato contro il cielo: anzi, contro il Cielo. Un chiodo (un fallo?...) che vuole penetrare lo spazio per aprirsi un varco, per ritagliarsi a forza un proprio ambito, per trafiggere e ferire l'aria e per fissare alla parete del cielo il "quadro" del proprio Io. Mi sembra allora che quella torre è presagio simbolico anche dei chiodi che verranno usati per crocifiggere Cristo: quei chiodi che serviranno a ridare la morte a Dio, a liberarsi del "Re" venuto dal cielo. Ma ciò che viene usato per unire due punti può essere usato in una direzione e nell'altra.... Come la Torre di Babele voleva essere ponte per arrivare al cielo ed invece è servita per far scendere la punizione divina sulla terra, così i chiodi della croce che sarebbero dovuti servire ad eliminare Cristo sono stati il prerequisito perché avvenisse la Risurrezione dello stesso (non si può risorgere se prima non si è morti...). Questa meditazione sui possibili valori della Torre di Babele può servire per accorgersi che Uomo, Sacro e Linguaggio sono probabilmente interconnessi a livello profondo. O forse sono la stessa realtà in prospettive diverse. C'è un testo del 1679, stampato ad Amsterdam, che porta (quasi) lo stesso titolo di questo blog: "Turris Babel". Il suo autore, Athanasius Kircher, vi scrisse tra l'altro: "Gli alfabeti di tutte le lingue recano in sé le tracce della antiche lettere". Cosa sono, secondo voi, le "antiche lettere"?...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

che bello commento, pieno di grande deducciònes. auguri. (commento originale del 24.11.2006, h. 4.22)

Enrico ha detto...

...le "antiche lettere" potrebbero essere l'archetipo del pensiero umano e/o divino?
(dai, non ridere se l'ho sparata grossa, eh!)
ciao!

Mario German ha detto...

Prima di risponderti ci ho pensato un po'... Senz'altro ha a che fare con le strutture base del nostro pensare (che poi saranno anche le stesse strutture con cui penseremo il divino) e quindi con gli archetipi. Ma sto per dare una risposta più pertinente (credo).

Anonimo ha detto...

Andando volutamente un po' fuori tema, non è il primo caso in cui Dio punisce gli uomini...

Storicamente/Miticamente, quali sono state, ordinate cronologicamente, le "grandi punizioni" che Dio ha inflitto all'umanità? Cacciata di adamo ed eva dall'eden, torre di Babele, diluvio universale, sodoma e gomorra...

Mario German ha detto...

Bisogna distinguere fra punizioni generali (inflitte a tutto il genere umano) e punizioni per gruppi di persone.

1. Le punizioni generali sono state:
a) la cacciata della famiglia originaria (Adamo ed Eva) dal giardino od oasi dell'Eden (non dall'Eden, visto che l'Eden è un deserto e non era certo quello il paradiso terrestre): infatti, sebbene siano stati puniti solo due, la loro punizione ha effetti e valore universali;
b) il confondimento babelico (nessun umano sarà più in grado di comprendersi al livello globale);
c) il Diluvio Universale (di cui, peraltro, esistono tracce letterarie in molti documenti religiosi antichi - non solo nella Bibbia - ed anche tracce geologiche interessanti).
Di altre punizioni "indiscriminate" non ho memoria. C'è da dire che le punizioni che interessano tutta quanta l'umanità (punizioni attive per sempre) sono solo due: la a) e la b).

2. Per quanto riguarda la punizione di Sodoma e Gomorra (ma anche di Gerusalemme, almeno come profezia (realizzatasi con la distruzione operata dai Romani tramite l'assedio del 70 d.C....)) o di qualsiasi altro gruppo più piccolo e addirittura di singoli individui, si può rilevare la limitatezza della loro influenza motivata dalla specificità delle varie circostanze.