mercoledì 4 marzo 2009

La musica

Mentre si ascolta una brano musicale il cervello viene indotto ad acuire la propria sensibilità al ritmo e alle sonorità. Ora, stando queste alla base di ogni lingua, è necessario utilizzare la musica stessa come "procedura" o "tecnica" di apprendimento linguistico. Le informazioni e i dati linguistici inseriti con, attraverso e in un brano di musica appaiono più persistenti e facili da ricordare.

Ecco, allora, una serie di CD/MP3 creati dal Metodo Helix 4 con brani che:
- pur presentando sempre gli stessi "set" di informazioni e dati linguistici (a seconda dell'ambientazione prescelta), li offrono in e con brani di stili diversi, perché ognuno possa ripassare la stessa lezione seguendo l'umore del momento, o più semplicemente il suo genere preferito. Esistono, infatti, brani in stile gregoriano (tipo Enigma), in stile New Age pseudoceltico (tipo Enya, Loreena McKennitt), in stile rinascimentale, in vario stile "rock" (compreso "trance");
- i brani possono presentare i dati seguendo diverse modalità:
a) parola L2, parola corrispettiva L1, ancora la stessa parola L2 e poi, via con un'altra. Tutte le parole di uno stesso brano devono essere legate fra loro da qualche ragione: assonanza, omogeneità di significati, somiglianze e qualsiasi ripetitività;
b) schema inverso a quello in a);
c) solo parole L2.

NOTA:
è importante usare sia cadenze ritmate (quelle sincopate tengono più alta l'attenzione mentre quelle regolari aiutano il ricordo automatico), sia la rima.

Lo specchio

Una delle difficoltà a parlare una lingua straniera è causata dall'inconsapevole convinzione di non potere (o addirittura di non dovere) produrre suoni "estranei". Altrimenti, si è "finti", o "strani", "pazzi", ridicoli... Tale convinzione può essere stata assimilata - anche erroneamente - in maniera e per ragioni sconosciute nell'arco della propria vita. In altre parole, può succedere che il nostro inconscio fraintenda certe stimolazioni a cui siamo stati sottoposti e che, al di là delle intenzioni dei nostri educatori, noi abbiamo accettato - o, diremmo quasi, "prodotto" - un comando sempre "acceso" che riduce, limita le nostre reali capacità. Un modo piuttosto semplice per indurre il superamento di un tale comando autoimposto ed inconsapevole, un metodo efficace è quello dello specchiamento.

Lo specchiamento è una procedura molto coinvolgente. L'allievo si trova davanti ad uno specchio apposito, su cui ci sia spazio per l'immagine sua e di alcune scritte (che possono apparire con stratagemmi vari - per esempio, su uno schermo "incastonato" nello specchio - nella metà superiore dello specchio, di lato rispetto all'altezza del volto; lo schermo dev'essere a sinistra dell'osservatore se l'allievo è destrimane, a destra se mancino). Quindi con un apposito comando l'allievo fa comparire una serie di parole/frasi che vengono anche riprodotte. L'allievo deve ripeterle guardandosi allo specchio - anche diverse volte - e atteggiandosi da vero attore per riprodurre un'immagine dinamica di sé stesso in versione non più L1, bensì L2. In questo modo, l'inconscio dell'allievo inizierà a lavorare per l'allievo stesso, internalizzando una nuova immagine di lui, provvedendo a costruire una sua nuova immagine, che gli permetterà di sentire L2 come parte di sé più facilmente.

NOTE:
1. per le prime volte è bene che l'insegnante sia di fianco all'allievo per insegnargli a "divertirsi" con questa tecnica e ad utilizzarla nel modo più proficuo (la "recitazione" deve tendere alla perfezione e alla cura dei dettagli: tono di voce, sguardo, postura e gestualità...);
2. lo specchiamento può essere abbinato a certe procedure ed esercizi come il gioco dell'attore e il gioco del finto straniero (cfr.);
3. lo specchiamento è davvero efficace se fatto prima di addormentarsi. In tal caso, si può usare uno specchio abbastanza grande, mettendo alle proprie spalle uno schermo collegato ad un lettore DVD/computer in cui si sia inserito il DVD delle serie ideate per questo tipo di esercitazione dal Metodo Helix 4. In tali DVD le scritte sono registrate anche in modo speculare perché possano apparire diritte sullo specchio.