domenica 9 novembre 2008

Due buoni motivi per corsi di/in gergo e linguaggi settoriali

Alcuni si possono domandare perché mai si dovrebbe ideare dei corsi linguistici a partire dai linguaggi settoriali o dai gerghi. La risposta più semplice e diretta è che, in tal modo, si attiva maggiormente l'attenzione nei confronti della lingua studiata perché essa viene sin da subito presentata come utile per esprimere cose legate al proprio mondo concreto, sia sociologico (per il gergo), che lavorativo (per il linguaggio specialistico). Inoltre, può accadere che - nell'esercizio della propria professione o durante la frequentazione del proprio gruppo - venga spontaneo ripensare a costrutti grammaticali e a parole, sentite ed insegnate nel corso delle lezioni, che vengono ritrovati o utilizzati nella/dalla professione/gruppo. In pratica, si pongono le basi perché nella mente dell'allievo avvengano spontaneamente dei ripassi - sporadici, ma numerosi e senza fatica - della materia presentata, ogni volta che egli si trovi a che fare con ciò che fa parte della sua vita e che incontra spesso anche al di fuori della lezione. Si stimola, insomma, una sorta di ripetizione per associazione di idee, basata sulle esperienze concrete del proprio ambito/mondo. In tal modo, il proprio lavoro, la propria attività e quant'altro diventa richiamo costante a ciò che si è appreso, consolidandone il rinforzo mnemonico. C'è ovviamente una controindicazione a questo metodo (già progettato e di cui è in corso di stampa il testo base o fondante). La vedremo prossimamente.... (creato originariamente il 26.12.2003 h. 16.52)

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