venerdì 31 ottobre 2008

Introduzione alla pronuncia della nuova lingua

Bisogna distinguere:
A) tra lingue che usano un alfabeto sostanzialmente simile a quello dell'allievo (tipo un italiano che vuole studiare il francese, il turco, o l'esperanto) e
B) lingue che usano alfabeti radicalmente diversi da quello dell'allievo (tipo un italiano che vuole imparare il russo, il greco o l'arabo).

Esaminiamo le nostre metodiche per introdurre l'allievo alla pronuncia di una lingua di tipo A.

Un sistema è "il gioco dell'attore".
In fase preparatoria, consiste nel focalizzare i suoni diversi dalla lingua dell'allievo (L1) e, quindi, cercare parole brevi, utili e formate soprattutto da suoni già presenti in L1 che, però, contengano tali suoni nuovi. Si proporranno quindi delle serie di parole ed ogni serie conterrà sempre e solo un suono nuovo rispetto a L1. Il significato delle parole potrà essere indicato, ma non è essenziale (così potrà concentrare tutta la sua attenzione solo sull'ascolto e la riproduzione, senza fornirgli appigli a processi mentali distraenti). Prima, l'allievo dovrà sentire ogni serie - che illustra un solo suono tipico - per 3 volte e poi, la quarta volta, dovrà provare a ripetere ogni singola parola subito dopo l'ascolto (ripetendone pure l'intonazione e cadenza). Si tratta di "recitare", di far finta di essere già un francese, un turco o un esperantista, anche senza capire tutto e bene. Durante le 4 volte, non dovrà vedere la forma grafica della parola in questione (ossia come viene scritta), per non essere indotto a semplificare il suono nuovo secondo gli schemi fonetici già acquisiti. La forma grafica verrà presentata solo dopo aver raggiunto un'imitazione sufficientemente accurata del suono nuovo.

Un altro sistema è "il gioco del finto straniero".
Regola: storpiare le parole di L1 come farebbe una persona della lingua che si vuole imparare, tipo leggere l'italiano come farebbe un tedesco o un inglese (se si studia una di tali lingue, ovviamente). Anche qui si devono preparare delle serie distinte per ogni suono nuovo che si deve apprendere. Ogni serie conterrà quella lettera - o gruppo di lettere - che va pronunciato in modo "nuovo".

NOTE GENERALI:
1. Ognuno di questi giochi deve offrire le serie in questione accostate in un modo particolare e cioè per contrasto tenendo come punto di riferimento la sensibilità tipica di chi parla L1. Per esempio, studiando l'inglese, un italiano dovrà ricevere una serie che faccia provare il suono "u" presente nella parola "put", subito dopo una serie che faccia provare la "u" della combinazione inglese "oo" e, infine, quella della "w" (tutti questi suoni inglesi suonano - erroneamente - sempre simili alla nostra "u" per l'orecchio di un italiano medio, ma costui dev'essere "rieducato" da questi confronti ravvicinati a non sentirli uguali e a riprodurli diversi egli stesso). Il modo in cui accostare per contrasto le serie sarà doppio: I) prima, un'intera serie completa e omogenea e poi l'altra/le altre e II) la prima parola della prima serie, poi, subito dopo, la prima parola della serie successiva e così via per altre eventuali serie similari. Insomma, con questa seconda modalità si accostano e confrontano in modo molto ravvicinato - e, quindi, più percettibile - tutti i suoni apparentemente simili.
2. Ogni serie deve avere lo stesso numero di parole delle successive serie legate fra loro per contrasto (abbiamo riscontrato che la simmetria, in questo caso, incrementa la sensazione di confronto e, per analogia, induce una maggiore attenzione anche alle "sottili" differenze). E' inutile superare 7 parole a serie.
3. Dopo essere riuscito a riprodurre i giusti suoni, ogni parola - anche quelle italiane del gioco del finto straniero - deve essere accompagnata anche dalla trascrizione fonetica per facilitare l'autonomia dell'alunno che, così, saprà come pronunciare anche parole nuove grazie alla semplice consultazione di un dizionario (tutti i dizionari presentano la trascrizione fonetica).
4. L'introduzione alla pronuncia della nuova lingua è un'attività extracurricolare obbligatoria e va considerata propedeutica al corso vero e proprio.
5. L'ordine di presentazione di questi due giochi non è indifferente. Non indichiamo l'ordine che abbiamo appurato essere più efficace.