domenica 24 agosto 2008

Quanto tempo occorre per arrivare a parlare bene una lingua?

Abbandoniamo per un istante il tema della continuità nello studio e, quindi, della motivazione. La questione del tempo dedicato allo studio di una lingua straniera, credo vada suddiviso in tre questioni separate e relative al: 1) tempo di esposizione (periodo in cui passivamente si ascolta la lingua straniera che si desidera interiorizzare), al 2) tempo di produzione (in cui attivamente si creano frasi nella nuova lingua) e al 3) tempo della teoria (in cui si analizzano e si confrontano le strutture nuove con quelle della propria lingua madre). In un dialogo si ha una fisiologica alternanza dei primi due tipi e nulla o quasi del terzo (non c'è tempo per analizzare e confrontare: bisogna capire e rispondere...). E' utile dialogare per migliorare la propria conoscenza della lingua straniera? Penso poco. Nel senso che, quando si ha a che fare con un altro essere umano - pur di intendersi - si ricorre inconsciamente ad una serie di scorciatoie e stratagemmi (come: sguardi, gesti, mimica varia...) che ci consentono di continuare il rapporto, quando non si ricorda/conosce la parola/espressione/forma più giusta. Il dialogo, quindi, aiuta le capacità COMUNICATIVE ed INTERPERSONALI (senz'altro importanti...), ma non stimola PIU' DI QUEL TANTO la percezione/comprensione, per esempio, delle sottili sfumature che ogni lingua possiede. Non stimola neppure la nostra capacità di dire ESATTAMENTE quello che volevamo dire nella nuova lingua. Tipici test di questi deficit risultano essere: a) il saper chiedere le cose senza "suonare" esigente e maleducato, b) il saper raccontare le barzellette in modo che lo straniero rida di vero cuore, ecc.. In genere, il rivolgersi appropriatamente a persone non coetanee e non amiche (neutre), senza offenderle o fare gaffes (o riuscire a ferire l'altro e a fare davvero delle gaffes, perché lo volevamo fare) è una buon "test" generale. In effetti, la presenza di questi due importanti deficit non ci permetteranno di affermare, per esempio: "Padroneggio l'inglese" (e tanto meno: "Parlo l'inglese come un madrelingua").

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