martedì 12 agosto 2008

Cos'è la motivazione? Alcune sue caratteristiche

Anzitutto: cos'è la motivazione in senso psicologico? E' una spinta o carica emotiva che, se idonea, facilita ogni attività umana (e che, quindi, va studiata quando si parla di apprendimento, visto che ogni apprendimento corre il rischio di risultare faticoso). La motivazione nasce sempre dalla distanza fra ciò che si crede di essere e ciò che si vuole diventare. Attenzione: non fra ciò che si è oggettivamente, bensì fra ciò che si crede di essere e ciò che si vuole diventare: l'oggettività c'entra piuttosto poco nelle dinamiche psicologiche... Se Mario ha 10 milioni di euro e ciò gli basta soggettivamente per sentirsi già ricco, non cercherà di arricchirsi ulteriormente in tutti i modi (fra l'altro, consideriamo che parecchi si sentirebbero già soddisfatti con molto meno...). Ma se Giovanni, che ha 25 milioni di euro, si è fissato di doverne avere 50, allora si sentirà ansiosamente in perdita e ancora insoddisfatto. Egli cercherà di arricchirsi in tutti i modi fino alla cifra - per lui "magica" e ossessionante - di 50 milioni di euro. Quindi, è più importante ciò che si crede di essere o ciò di cui si crede di aver bisogno, di ciò che si è o si ha effettivamente. L'energia psichica della motivazione si trae da quel che si percepisce, reale o immaginario che sia. Facciamo un altro esempio. Se alcune mie amiche - per farmi un brutto scherzo - iniziano a trattarmi con indifferenza e riescono a convincermi di non essere bravo nella relazione con l'altro sesso, cercherò in tutti i modi di acquisire tale capacità (che magari avevo già...), perdendo inutilmente un sacco di energie e, forse, di denaro. Avevo bisogno di tutti quei libri sulla psicologia femminile, di quella consulenza dallo psicologo, di quel corso di seduzione? No. Allora, perché l'ho fatto? Perché pensavo, credevo, ero convinto io di averne bisogno. La pubblicità funziona utilizzando proprio queste dinamiche: viene insinuato il bisogno artificiale di qualcosa di cui si aveva sempre fatto a meno tranquillamente. In altre parole, si spinge il consumatore a credere di aver bisogno di qualcosa, ben sapendo che le azioni si sviluppano sempre dalle convinzioni.

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