martedì 12 agosto 2008

Gerarchie personali di valori ed interessi

Come si trasforma un ragazzo in soldato? Beh, prima di tutto, il ragazzo deve presentare già un orientamento per la vita militare. Ma, a parte ciò, quello che fanno tutte le accademie militari è: 1. ripetergli che, al presente, non è un soldato, 2. ripetergli che lo diventerà. Così, si ribadisce la meta, marcando la distanza fra ciò che egli sente di essere e ciò che deve diventare, creando così la motivazione: la carica o spinta emotiva che, come abbiamo visto, nasce appunto dal divario fra la percezione della situazione attuale ed una certa situazione futura. Ma c'è una condizione che può impedirgli di trasformarsi in un vero soldato: non avere interessi radicati, rispetto ai quali gli sia possibile percepire il suo diventare soldato come una realizzazione degli stessi. Se non ha degli interessi intimi che siano omogenei o compatibili rispetto all'essere un soldato, (ognuno può avere i suoi: soldi, prestigio sociale, agevolazioni di vario tipo, protezione degli indifesi e dei "buoni", amor di patria,...), la vita di caserma risulterà ben poco sopportabile. Ecco, allora, la terza cosa che le accademie ripetono durante gli addestramenti: "La vostra opera è utile al Paese" e, in più, si fa in modo che, per i militari, ci siano effettivamente stipendi allettanti ed una maggior considerazione (ed agevolazione...) di vario tipo da parte dello Stato. Questo variegato "mucchio" di incentivi stimolerà ogni ragazzo nel modo che gli sarà più congeniale: verranno rispecchiati, "intercettati" tutti gli interessi che può avere dentro di sé un giovane candidato alla carriera militare. Sia l'assetato di denaro che l'assetato di potere, che l'idealista di stile "protettivo" o "patriottico" percepiranno un collegamento "interessante", "significativo" fra la vita militare e la realizzazione o il soddisfacimento dei propri desideri personali. L'essere umano è una specie di "macchina del significato". Non solo perché si chiede sempre il senso delle cose, il loro perché, ma anche perché agisce solo se ha una ragione, percepita come valida. Questo esame del processo di formazione militare serve a sottolineare una parte importantissima dell'analisi motivazionale che deve precedere ogni attività umana, studio incluso. Infatti, per "costruire" motivazioni davvero efficaci sull'allievo, è essenziale rendersi conto di quegli interessi ed ideali a cui tale allievo assegna un valore determinante. E ciò, per poi inventare una presentazione del suo studio linguistico che riesca ad "agganciarsi", ad "intercettare" proprio tali interessi. Così, si provocherà un "ancoraggio", una fruttuosa "contaminazione emotiva" fra realtà già molto importanti per lui e il nuovo impegno aggiunto dell'apprendimento linguistico.

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